E’ sempre difficile parlare di psicopatia, perché la gente tende a farsi idee diverse in base a ciò che legge, ciò che sente e ciò che vede.
Quando qualcuno pronuncia la parola “psicopatico”, solitamente si forma nella mente delle persone l’immagine di una persona in un camicia di forza che scappa lungo un prato mentre urla frasi incomprensibili.
Altri potrebbero pensare al tizio inquietante che borbotta da solo alla fermata del tram.
Qualcuno potrebbe addirittura chiamare in causa all’interpretazione di Jack Nicholson nel film Shining.
Beh, la buona notizia è che gli psicopatici che uccidono altri umani sono dei casi rari e rappresentano quindi un piccolo gruppo.
La maggioranza di loro riesce a passare quasi inosservata all’occhio pigro dell’uomo perché, appunto, non commette in pubblico una qualsiasi forma di violenza.
La brutta notizia è che ciò rende più difficile individuarli in mezzo a una folla e quindi è più facile ritrovarseli di fronte.
Quanto è probabile imbattersi in uno psicopatico?
Gli esperti ritengono che l’1% della popolazione rientri nella categoria di psicopatici.
Potresti pensare che siano pochi, ma non è così.
Gli esseri umani non sono bravi con le percentuali, quindi è meglio se te lo spiego utilizzando le frazioni.
L’1% vuol dire che 1 persona su 100 tra quelle che conosci potrebbe essere il soggetto di cui stiamo parlando.
Sono più o meno 2 persone in ogni condominio, in media.
Guarda alla tua destra e poi alla tua sinistra: potrebbe trattarsi del tuo amico, del tuo partner o del tuo collega.
Il rischio aumenta se si fa carriera.
Non solo!
Le cose peggiorano se consideriamo le persone che ricoprono cariche importanti e di potere.
Nathan Brooks, psicologo forense della Bond University, ha studiato 261 professionisti americani e ha scoperto che 1 su 5 di questi (ovvero il 20%) possiede tratti di personalità psicopatica.
In poche parole: più si sale di livello e si fa carriera, più aumenta la probabilità di imbattersi (o essere comandati) da squilibrati.
“Perché hanno così tanto successo e si ritrovano ai vertici della piramide?”, ci verrebbe da chiederci.
Il motivo, ritiene Brooks, è che i selezionatori tendono ad assumere e premiare i candidati valutando solo le loro abilità, piuttosto che la loro personalità.
Poco importa se potrebbero rendere la vita un inferno ai loro colleghi e ai loro sottoposti.
3 elementi che caratterizzano uno psicopatico.
Insomma, sembrerebbe che in città girino parecchie mine vaganti!
E’ possibile individuarle?
Dopo tutto, più si è veloci nel riconoscerne una, meno probabilità si ha di diventare una sua vittima.
La maggioranza dei ricercatori ritiene che gli psicopatici dimostrino un insieme di 3 caratteristiche di personalità.
Questa combinazione di 3 caratteristiche è spesso chiamata “La Triade Oscura”, perché le persone che possiedono questi 3 tratti di personalità spesso esibiscono comportamenti malvagi.
[1.] Machiavellismo.
Hai mai incontrato persone che sembrano avere come unica priorità il potere, il denaro e il successo?
Potrebbero avere un tratto di personalità ben specifico: il Machiavellismo.
Questo termine deriva da Niccolò Machiavelli, filosofo e scrittore politico vissuto a Firenze dal 1469 fino al 1527.
Nella sua opera più famosa, Il Principe, il filosofo fiorentino afferma senza mezzi termini che un buon regnante è colui che possiede un’intelligenza acuta e sottile, ma anche spregiudicata. Un altro pregio del regnante ideale è la capacità di essere un “simulatore e gran dissimulatore”.
In Psicologia, le persone con alti livelli di Machiavellismo risultano essere doppiogiochiste, astute e manipolatrici.
Sono solite rompere le regole sociali e morali, mentendo agli altri senza provare alcuna vergogna.
Pensa a Frank Underwood, il politico manipolatore della serie tv House of Cards.
Per le persone che risultano avere alti livelli di questo tratto di personalità, la manipolazione degli altri è una sorta di impulso.
Spesso è utilizzata per ottenere un vantaggio personale (esempio: ottenere una promozione), mentre altre volte viene scatenata solo per il gusto di divertirsi a danno degli altri.
Dal momento che questi individui sono dei maestri della manipolazione, sono spesso affascinanti e apprezzati dalla società, almeno a un primo livello superficiale.
Quando si relazionano con l’altro sesso, possono mostrarsi interessati e coinvolti in un primo momento, fino a quando diventa chiaro che si curano solo di loro stessi.

Un esempio perfetto di machiavellico è Lord Petyr Baelish, personaggio immaginario della serie televisiva Il Trono di Spade.
Lord Baelish è assolutamente spregevole e forse il personaggio più vendicativo della saga.
Quando scopre che un’ancella ha rivelato al suo rivale delle informazioni per lui compromettenti, la offre al sadico Re Joffrey, sapendo perfettamente che quest’ultimo l’avrebbe usata per sfogare la propria rabbia uccidendola con una balestra.
E’ estremamente ambizioso e le sue umili origini sono sempre state un vergogna per lui.
La sua ossessione è quella di ottenere un titolo nobiliare e non si fa problemi a mandare a morte alleati e compagni per raggiungere il suo obiettivo.
Come la stragrande maggioranza dei machiavellici, Lord Bealish è bravo in due cose: gestire le finanze e ottenere le informazioni utili.
Alcune sue frasi che descrivono meglio la sua indole sono:
“Un uomo che non ha moventi non viene sospettato. Bisogna confondere i nemici.
E se non sanno chi sei o che cosa vuoi, non intuiranno neanche le tue mosse.”
– Petyr Bealish, da Il Trono di Spade, Quarta Stagione
e
“La guerra si vince con l’oro non con i soldati.
Non c’è niente come un dono gradito per rafforzare un’amicizia.”
– Petyr Bealish, da Il Trono di Spade, Terza Stagione
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[2.] Mancanza di empatia.
Hai presente quella vocina nella tua testa che ti dice cosa fare quando trovi un portafogli per terra oppure come trattare gli altri in base a come vorresti essere trattato tu?
Beh, gli psicopatici non ce l’hanno oppure le azzerano il volume, qualora iniziasse a protestare.
E’ questa mancanza di coscienza che spinge gli psicopatici a intraprendere comportamenti che le persone normali si limiterebbero solamente a fantasticare, senza mai attuarli veramente.
Facciamo un esempio.
Se qualcuno dovesse farti soffrire, potresti pensare “Vorrei dargli un pugno in faccia!”, tuttavia potresti non alzare mai un dito contro quella persona.
Gli psicopatici non hanno questi freni.
Generalmente parlando; se vogliono fare qualcosa, la faranno.
Samuel Leistedt, professore di Psicologia Criminale all’Università Libera di Bruxelles, ha analizzato oltre 400 film dal 1915 fino al 2010.
Lo psicologo ritiene che, grazie alla progressiva popolarità della psicologia clinica, i registi e gli attori siano diventati sempre più bravi nel rappresentare sullo schermo i disturbi psichici.

Un esempio di personaggio letterario privo di empatia è il dottor Hannibal Lecter, serial killer e cannibale.
C’è da specificare che, sebbene Hannibal Lecter venga riconosciuto come uno psicopatico conclamato, il suo caso clinico non è molto fedele alla realtà.
Lecter è un bravo dissimulatore e riesce a prendere in giro quasi tutti i suoi inseguitori.
Nella vita reale, invece, gli psicopatici commettono molti errori.
[3.] Narcisismo.
Le persone con alti livelli di narcisismo sono concentrate esclusivamente su se stesse, sono vanitose e hanno un’idea pompata delle loro qualità.
Si vedono perfetti e rifiutano eventuali difetti, proiettandoli sugli altri.
Ad esempio, una ragazza narcisista, la quale è segretamente preoccupata di non essere abbastanza intelligente per superare un test d’ammissione, potrebbe accusare gli altri di essere stupidi al fine di rafforzare il proprio ego.
I narcisisti amano i complimenti: non si stancherebbero mai di riceverli e si circondano di persone che gliene garantiscono in abbondanza.
L’altro lato della medaglia è che sono molto sensibili alle critiche e spesso rispondono con rabbia.
Hanno ciò che gli psicologi chiamano “autostima instabile.”
Questo significa che mettono se stessi su un piedistallo molto alto. Un piedistallo che è anche molto traballante e da cui è facile cadere.
E’ per questo che, quando una persona esprime una semplice e innocua critica costruttiva, i narcisisti la vedono come una dichiarazione di guerra.
Dal momento che sono focalizzati solo su se stessi, non vanno molto d’accordo con gli altri.
Hanno problemi a mantenere relazioni sane perché tendono ad assumere posizioni autoritarie con i loro partner e colleghi, invece di cooperare.
Sia chiaro: questa autorità a volte aiuta (ad esempio quando c’è bisogno di qualcuno che prenda delle decisioni importanti e in breve tempo).
Il problema è che i narcisisti non si assumono mai la responsabilità dei problemi che creano. E’ SEMPRE colpa di qualcun altro.

“Un esempio di personaggio narcisista”, afferma Leistedt in un’intervista, “è Il Governatore, uno dei primi antagonisti della serie tv post-apocalittica The Walking Dead.”
In un mondo pieno di zombie attratti da carne fresca e con una società da ricostruire, Il Governatore (si fa chiamare così, ma il suo vero nome è Philip Blake) vuole creare una città utopica in cui le persone possono raggiungere un senso di pace e sicurezza.
Insomma, tutto ciò che hanno perso con l’arrivo degli zombie.
L’unico inconveniente è che i cittadini devono sottostare alla sua tirannia, sebbene sia molto celata.
Quando nessuno lo vede, infatti, si dimostra brutale e sanguinario al punto da imprigionare le sue vittime nei sotterranei per torturarle senza pietà.
Tutto ciò avviene all’insaputa dei cittadini.
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“E’ un uomo affetto da narcisismo, più che da psicopatia”, afferma Leistedt.
Il Governatore ricerca il potere e vuole che sia percepito dagli altri come colui che li salverà dall’apocalisse.
Uno psicopatico non si comporterebbe in questo modo, né riuscirebbe a reggere la doppia maschera con cui cela la sua reale natura.
Inoltre, Il Governatore dimostra di provare forti emozioni.
In una puntata dello show televisivo si scopre che ha rinchiuso nella sua casa la figlia minore, la quale era stata morsa da uno zombie e si era trasformata a sua volta.
Il Governatore ha quindi deciso di incatenarla ed estrarle tutti i denti per evitare che potesse morderlo e infettarlo. Resa innocua, Philip ha continuato a trattarla come la sua dolce bambina.
Conclusioni
Ora, riuniamo tutti i pezzi.
Ricordati che rientrare in una di queste categorie non significa automaticamente che la persona che abbiamo di fronte sia psicopatica.
Ci sono alcune persone che tendono ad assumere comportamenti rischiosi o che si dimostrano arroganti.
Infatti, una ricerca dimostra che le persone che comunemente chiamiamo “eroi” (cioè compiono gesti incredibili e anche altruistici) condividono alcuni – ma non tutti – di questi tratti di personalità.
Il problema sta nella combinazione di questi 3 tratti.
Gli psicopatici sono un concentrato di egoismo, manipolazione e mancanza di empatia.
Da Carlo Balestriere è tutto, ci vediamo al prossimo articolo di Psicologia Applicata.
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Lettura consigliata: “50 segreti della scienza della persuasione” di Noah Goldstein.
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Fondatore di Psicologia Applicata.
Mi interesso di Psicologia, persuasione, tecnologia e di cucina giapponese che ha rovinato le mie finanze.
Il mio obiettivo è diffondere conoscenza, arricchire le persone ed estrarre il meglio da loro.
Il mio mantra è:
“La conoscenza è potere.”