Quanto tempo ci vuole per innamorarsi? Che differenza c’è tra desiderio e amore? Gli opposti si attraggono? Ecco 10 studi psicologici che tutti gli amanti dovrebbero conoscere.
1. Bastano 20 centesimi di secondo per innamorarsi.
Bastano solamente 20 centesimi di secondo per rilasciare nel tuo cervello delle sostanze chimiche che generano euforia quando guardi “quella persona speciale”.
Una ricerca condotta da Stephanie Ortigue, ricercatrice dell’Università di Syracuse (USA), ha mostrato che durante il processo d’innamoramento si attivano ben 12 aree cerebrali.
Lo studio è stato possibile grazie all’utilizzo della risonanza magnetica funzionale (fMRI), una tecnica che permette di “scannerizzare” il cervello e vedere quali parti di esso si attivano quando una persona compie una certa azione monitorando l’ossigeno consumato dai neuroni.
Quando guardiamo o pensiamo a qualcuno che amiamo, queste aree rilasciano un cocktail esplosivo di neurotrasmettitori, incluse l’ossitocina, la dopamina, l’adrenalina e la vasopressina.
In quale altra occasione si verifica una situazione del genere?
Incredibile a dirsi, ma questo potente effetto che l’amore ha sul cervello si replica solo in un’occasione: quando assumi cocaina.
2. La mappa cerebrale dell’amore e del desiderio.
James Pfaus, professore di psicologia alla Concordia University, ha analizzato i risultati di 20 studi che vedevano i soggetti impegnati nel visualizzare immagini erotiche oppure guardare delle fotografie sentimentalmente significative (come ad esempio la foto della propria fidanzata).
Mettendo insieme i dati, gli scienziati sono riusciti a “mappare” le aree cerebrali coinvolte quando si sperimenta l’innamoramento e il desiderio.
Sono così giunti alla conclusione che esistono diverse aree per l’innamoramento e per il semplice desiderio sessuale.
L’area attivata dal desiderio sessuale è un nucleo interno del cervello chiamato corpo striato, il quale è legato a cose o situazioni che di solito sono piacevoli, come il sesso o il cibo.
L’area attivata dall’amore, l’insula, è invece è coinvolta in un processo più complesso.
Si tratta della cosiddetta “area della ricompensa”, che è la parte del cervello associata anche alla tossicodipendenza e alle dipendenze in generale.
Il professor Pfaus spiega:
“L’amore è un’abitudine che si sviluppa dal desiderio sessuale e come tale chiede appagamento.
A livello cerebrale funziona come quando le persone diventano dipendenti da droghe.”
3. Baciare ci aiuta a scegliere.
Sapevi che baciare aiuta a scegliere?
Secondo una ricerca, le persone (soprattutto le donne) ritengono fondamentale il momento del bacio per testare e scegliere il potenziale partner.
Due studi recenti hanno rilevato che oltre ad essere sensuali, i baci aiutano le persone a selezionare il partner e a mantenerlo.
Non solo!
Un’altra ricerca ha trovato una buona correlazione tra il tempo che le coppie di lunga durata passano a baciarsi e la qualità della loro relazione.
La cosa curiosa è che questo rapporto non si è osservato tra la frequenza con cui si fa sesso e la soddisfazione che si ha della relazione.
4. Le coppie diventano simili dopo 25 anni insieme.
“Chi si somiglia si piglia” o “Gli opposti si attraggono”?
La verità è: “Chi si frequenta si imita“!
In uno studio, Robert Zajonc (che all’epoca insegnava psicologia sociale all’Università del Michigan) ha analizzato le coppie che avevano trascorso almeno 25 anni di matrimonio insieme.
Zajonc ha così scoperto che le espressioni facciali dei coniugi diventavano identiche col passare del tempo.
Cosa causava questo bizzarro fenomeno?
Forse la condivisione della stessa dieta, gli stessi hobby e luoghi frequentati, dalla personalità simile e dal fatto che si era empatizzato per molto tempo con il proprio partner nel corso dei decenni.
5. Le relazioni a distanza possono funzionare.
Eh sì, si sfata un mito.
A differenza di quel che crede la gente, le relazioni a distanza possono funzionare.
Secondo una ricerca, ci sono due elementi che aiutano a mantenere viva una relazione a distanza:
- scambiarsi informazioni molto intime.
- avere una visione idealizzata del proprio partner.
Le coppie a distanza che possiedono questi due elementi risultano stabili e soddisfatte, proprio come quelle geograficamente vicine.
LEGGI ANCHE: I Single Non Sono Tristi, Una Ricerca Ribalta Uno Stereotipo Secolare

6. Quattro cose che uccidono definitivamente una relazione.
John Gottman, professore emerito all’Università di Washington, è uno psicologo di fama mondiale e un grande esperto di relazioni di coppia.
Per farti un’idea, basta sapere che le ha analizzato per più di 40 anni, individuando quei comportamenti che predicono la stabilità e la durata.
Secondo Grottman, sono quattro i comportamenti che uccidono la relazione:
- le critiche ripetute.
- l’ultilizzo di molte espressioni che contengono sarcasmo.
- stare sulla difensiva.
- alzare dei “muri” che interrompono la comunicazione con l’altro.
LEGGI ANCHE: Il Primo Amore Non Si Scorda Mai? Perché È Un Trauma
7. I matrimoni moderni ricercano la soddisfazione personale.
Quanto è cambiato il matrimonio nel corso degli anni? Tanto.
In passato era sinonimo di sicurezza e solidità, ma oggi le persone hanno altri motivi per cui compiere il grande passo.
Molti cercano un appagamento psicologico, soddisfazione personale e realizzazione.
Le coppie, però, investono poco tempo e fanno pochi sforzi per far maturare la relazione in questo senso.
Eli Finkel, che in una ricerca ha analizzato il motivi per cui alcuni matrimoni oggi “soffocano” entrambi i partner, dà un consiglio a tutti i futuri sposini:
“In generale, se desideri che il tuo matrimonio ti aiuti a ottenere soddisfazione e crescita personale, è fondamentale che tu investa il tuo tempo e le tue energie.
Se già sai in partenza di non poter dedicare il tempo e le energie necessarie, dovresti modificare le tue aspettative in modo da ridurre la delusione.”
8. Problemi di coppia? Guardate più Serie TV.
Guardare Serie TV insieme fa bene alla coppia e permette di “puntellare” il rapporto incrinato.
E’ quello che è emerso da una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Social and Personal Relationship.
Le Serie TV sono particolarmente indicate perché è facile identificarsi con i personaggi e vivere insieme al proprio partner i loro amori e i loro problemi.
“Questa connessione tra partner”, spiega la psicologa Sarah Gomillion, “può rivelarsi particolarmente utile per coppie che vivono una relazione a distanza, permettendo loro di mantenere una rete sociale condivisa, anche se composta solo di personaggi di finzione.”
Un altro studio durato diversi anni ha osservato che il numero dei divorzi si è dimezzato quando i due coniugi semplicemente guardavano dei film insieme, soprattutto quelli che trattano di relazioni di coppia e ne stimolano la discussione.
Ronald Rogge, l’autore della ricerca, ha dichiarato:
“I risultati ci dicono che sia i mariti che le mogli sanno molto bene cosa è giusto e cosa è sbagliato fare all’interno della relazione.
E’ per questo che non serve insegnare loro quali sono i comportamenti da assumere per diminuire il tasso di divorzi.
Devono solo imparare a riflettere e discutere circa il loro comportamento nei confronti del proprio partner.”
9. La relazione dopo il divorzio.
Anche dopo un divorzio, non è detto che una relazione debba necessariamente finire, soprattutto quando ci sono dei bambini.
Uno studio ha indagato la nuova genitorialità dei genitori divorziati e ha dimostrato che esistono cinque possibili scenari che vedono il bambino coinvolto (nel bene o nel male) in questa nuova relazione da “partner separati”.
I primi tre sono considerati abbastanza funzionali:
- Un solo genitore (o “Papà è morto?”), dove di solito il padre sparisce dall’educazione.
- Amici perfetti (o “Mamma e Papà stanno divorziando? Davvero?), quando i genitori continuano ad essere buoni amici.
- Colleghi cooperativi (o “Mamma e Papà lavorano insieme), quando i genitori vanno per la propria strada ma restano in buoni rapporti.
- Soci arrabbiati (o “Mamma e Papà si urlano contro”), quando i litigi continuano anche dopo il divorzio.
- Nemici (o “Mamma e Papà stanno spendendo i risparmi per mandarmi all’università in avvocati”), quando i figli diventano le pedine da usare nei litigi e spesso ne escono sofferenti.
Gli ultimi due sono quelli da evitare assolutamente, per il bene dei figli.
LEGGI ANCHE: Ecco chi è il figlio preferito, ma i genitori non lo ammetteranno mai
10. Le piccole cose sono fondamentali!
Viviamo in una società fortemente consumistica dove ci spingono a pensare che l’amore possa essere comprato e venduto.
Bisogna ricordarsi che spesso sono le piccole cose a fare la differenza.
Un recente sondaggio condotto su più di 4000 inglesi ha rivelato che le tenerezze e le piccole attenzioni sono le cose apprezzate di più.
Gesti come portare una tazza di thè a letto al proprio partner, portare fuori la spazzatura o elogiare la propria amata, possono essere molto più graditi di una scatola di cioccolatini o di un mazzo di fiori.
Perchè c’è una così grande differenza tra uomini e donne all’interno della coppia?
Nel suo libro “Gli uomini vengono da Marte e le donne da Venere” (diventato ormai un best-seller mondiale), il dottor John Gray afferma che si possono colmare queste naturali distanze tra uomo e donna con un buon dialogo.
Può capitare, infatti, che dopo aver trascorso molto tempo insieme si perda quella spinta a “raccontarsi” e si crei l’aspettativa che l’altro ci capisca senza che ci sia bisogno di chiedere o dire nulla.
A volte questo genera una distanza tale che non può essere recuperata, ed è per questo che molte coppie si separano.
Se sei interessato a scoprire i segreti del pensiero, del linguaggio e del comportamento di un uomo e di una donna all’interno di una relazione per migliorare la tua, ti consiglio questo libro (avendolo ricevuto io stesso come regalo di San Valentino).
_
Articoli consigliati: Il Primo Amore Non Si Scorda Mai? Perché È Un Trauma
Lettura consigliata: “Gli uomini vengono da Marte, le donne da Venere” di Puoi leggere un estratto del libro a questo indirizzo.


Fondatore di Psicologia Applicata.
Mi interesso di Psicologia, persuasione, tecnologia e di cucina giapponese che ha rovinato le mie finanze.
Il mio obiettivo è diffondere conoscenza, arricchire le persone ed estrarre il meglio da loro.
Il mio mantra è:
“La conoscenza è potere.”
Lascia un commento
Devi essere connesso per inviare un commento.