Ogni anno migliaia di persone ammassano i regali ricevuti per il Natale e si domandano:
«Ma per quale diavolo di motivo io faccio sempre regali bellissimi, ma ricevo solo cose indecenti?»
Tra queste migliaia includo anche me stesso.
A quel punto ci chiediamo se siamo noi dei fenomeni nel capire i desideri delle persone oppure sono gli altri che non hanno la minima idea di cosa potrebbe piacerci, perché non ci conoscono affatto.
La risposta pare essere la seconda.
La questione del regalo brutto non è di poco conto.
Ciò che regaliamo e il modo in cui lo presentiamo è strettamente collegato alla nostra personalità.
Allo stesso tempo, il regalo che facciamo è una sorta di test su quanto conosciamo l’altro.
C’è solo un motivo per cui ricevi regali brutti mentre tu ne fai di bellissimi: chi te li fa non ti conosce abbastanza.
Non ci sono altri motivi.
1. Non Esistono Regali Brutti, Ma Solo Persone Che Non Ti Conoscono Abbastanza
Una delle leggi fondamentali della comunicazione è che non si può non comunicare.
Vuol dire che qualsiasi gesto comunica qualcosa, perfino il non fare nulla o il dire nulla.
Ovviamente, anche quando fai un regalo comunichi qualcosa.
Ad esempio, se tutti gli anni ti regalano dei braccialetti con perle grosse come biglie, ma non notano che non li indossi mai, ti stanno comunicando che non prestano attenzione alla tua persona.
Se ad ogni compleanno ti regalano un maglione colorato e sanno che vesti solo di nero, ti stanno facendo capire che il regalo è poco “ragionato” e che si stanno limitando a svolgere “un compitino”.
Non esistono regali brutti.
Esistono persone che non ti conoscono abbastanza.
2. Smettere Di Fare Regali Brutti Seguendo Questa Guida
E allora vediamo quali sono le caratteristiche del regalo giusto e diffondiamo questo articolo, così la prossima volta vedremo un calo di regali brutti in circolazione, per l’amor di Dio!
I regali si differenziano tra loro per dimensione e prezzo, ma sono questi 5 elementi che li rendono unici e di valore.
La prossima volta che vorrete fare un regalo, assicuratevi che abbia quanti più elementi possibili.
Uno: I Regali Che Raccontano Una Storia
I regali che hanno una sorta di “valore nostalgico” sono veramente speciali.
Il vantaggio di questa categoria di doni è che possono essere oggetti quotidiani – apparentemente banali – ma con un grande valore soggettivo.
Pensa, ad esempio, a un bracciale appartenuto a una star, il quale gli è caduto durante un concerto e che la tua amica ha recuperato in gran segreto per dartelo una settimana dopo, al tuo compleanno.
Anni fa un amico mi regalò un ombrello. Questo ombrello aveva la proprietà magica di aver toccato un’attrice a me cara.
Il mio amico infatti si trovava a Milano, dove lei si esibiva.
Durante la sfilata, il ragazzo salì sulla transenna per toccarla con la punta dell’ombrello e attirare la sua attenzione.
Un mese dopo, l’ombrello lo regalò a me.
Chi mi conosce sa il dolore che provai quando mi fu rubato all’Università.
Conclusione: i regali che raccontano una storia potrebbero far riferimento a un luogo, un idolo o un evento condiviso dalle due persone.
Non devono essere necessariamente degli oggetti costosi.
Due: I Regali Che Richiedono Un Sacrificio
Alcuni doni, come gli oggetti creati con le proprie mani, richiedono molto tempo e sforzo per essere prodotti.
Tutti sappiamo fare qualcosa: c’è chi dipinge, chi scrive testi, chi suona, chi cucina e chi ricama.
Quando andavo al liceo c’era un ragazzo che faceva stragi di cuori perché era in grado di creare cose assurde e inimmaginabili.
Riusciva a fabbricare un grazioso anello da un pezzo di metallo e un quadro luminoso da dei vecchi led.
Insomma, era bravo con le mani e questo alle ragazze piaceva molto, e quindi facevano a gara per ricevere in regalo un’invenzione personalizzata.
Un’altra studentessa della mia scuola era conosciuta da tutti per i suoi ritratti. Riceverne uno in regalo era molto gradito, considerando che era sommersa da richieste.
Tra l’altro, questa ragazza è oggi un’artista famosa. Magari tra qualche anno quegli schizzi varranno una fortuna.
Uno deve anche essere un po’ imprenditore, quando si tratta di queste cose!
Questi oggetti che ho citato potrebbero anche avere un valore monetario molto basso, ma c’è da dire che nascondono un grande valore personale per chi lo riceve.
Ricorda: un regalo che richiede un sacrificio ha un grande valore soggettivo.
Tre: I Regali Inaspettati
Il regalo inaspettato è speciale proprio perché non è stato anticipato.
Potresti generare sorpresa in base al giorno in cui dai il regalo, al modo in cui lo consegni oppure alla persona che lo offre al posto tuo.
Dare un pacco il 25 Dicembre certamente non favorisce l’effetto sorpresa.
Nascondere il dono e organizzare una caccia al tesoro, invece, è un bel modo per sorprendere le persone. Così come potrebbe essere farlo consegnare da una terza persona.
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Quattro: I Regali Che Sono Utili
Quando un dono viene fatto con l’intenzione di aiutare qualcuno, è un’indizio che la persona si preoccupa di chi lo riceve.
Qualche settimana fa una persona a me cara doveva affrontare un’operazione che l’avrebbe bloccata in casa per diverso tempo.
Sapendo ciò, le ho regalato qualcosa che avrebbe potuto intrattenerla nelle lunghe giornate: un videogioco.
Non era soltanto qualcosa che lei già desiderava.
Era qualcosa di utile che è sbucato al momento giusto: un momento di noia forzata.
In questo Inverno compiva gli anni un ex studente di Psicologia con cui ho condiviso tante avventure.
Sapendo che si stava orientando verso il mondo dell’imprenditoria e che da qui a breve avrebbe tenuto numerose presentazioni, decisi di fargli un regalo intelligente.
Sono andato alla Feltrinelli e ho scelto per lui uno dei migliori libri su come comunicare in pubblico: “Come parlare in pubblico e convincere gli altri” scritto da Dale Carnegie.
Sicuramente gli sarà più utile di una T-Shirt, magari più costosa, acquistata tanto per far vedere che ho avuto il pensiero.
Magari grazie a quel libro diventerà milionario. Spero che, in quel caso, si ricorderà di me.
Cinque: Infine, Il “Regalo Perfetto”
Siamo arrivati all’ultimo punto.
La regola generale è che più le persone si conoscono (in termini di valori condivisi, personalità e desideri), più possono azzeccarci quando scelgono il regalo perfetto.
Il regalo perfetto è quello che il ricevente desidera davvero e che possibilmente non comprerebbe mai per se stesso.
A chi ha poco tempo e si lamenta di quanto sia difficile ordinare la casa, il regalo perfetto potrebbe essere un Robot Aspirapolvere, il quale lo libererebbe da un noioso impegno.
Quella persona non direbbe mai:
«Voglio un robot che faccia il lavoro al posto mio.»
Anche perché probabilmente non sa che la tecnologia si è spinta fino a questo punto.
Lui (o lei) ha semplicemente un problema a cui vorrebbe trovare una soluzione, ma non riesce a esprimerlo.
Se tu dovessi spuntare dal nulla con la soluzione al suo problema non ancora formulato, ti assicuro che avresti in mano il regalo perfetto.
In poche parole, il regalo perfetto è quello che crea un’associazione continua tra te e la persona che lo riceve.
Più volte lo userà, più la sua mente si troverà a vagare verso di te.
Il regalo perfetto è ricercato, desiderato, meritato e apprezzato.
Conclusioni
Seguendo questa guida, alla prossima ricorrenza non dovresti commettere nessun errore ed eviterai scene imbarazzanti in cui l’altro deve fingere un sorriso di circostanza.
Oltretutto, le persone che fanno bei regali sono notoriamente apprezzate da tutti, quindi il tuo status riceverà una piacevole impennata.
Ricorda: non si tratta di quanti soldi investi, ma del pensiero che ci metti.
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Articolo consigliato: Ecco Chi E’ Il Figlio Preferito, Ma I Genitori Non Lo Ammetteranno Mai
Lettura consigliata: “Come trattare gli altri e farseli amici” di Dale Carnegie.
Puoi leggere un estratto del libro a questo indirizzo.


Fondatore di Psicologia Applicata.
Mi interesso di Psicologia, persuasione, tecnologia e di cucina giapponese che ha rovinato le mie finanze.
Il mio obiettivo è diffondere conoscenza, arricchire le persone ed estrarre il meglio da loro.
Il mio mantra è:
“La conoscenza è potere.”