Per più di un secolo i migliori scienziati del pianeta hanno provato a dare una dimostrazione scientifica della realtà dei fenomeni paranormali, collezionando soltanto fallimenti o presunte scoperte, successivamente smentite dai fatti.
Al contrario, alla Psicologia sono bastati pochi decenni per spiegare l’esistenza (presunta o meno) di alcuni fenomeni paranormali. 

Quasi sempre la causa era un qualche effetto psicologico facilmente dimostrabile come allucinazioni o errori mentali, ma agli occhi dell’uomo ingenuo apparivano come segnali spirituali o divini.

 

 

I primi che decisero di smascherare il paranormale

Nel 1882 un gruppo di scienziati, evidentemente esasperati dalla credulità dei vicini di casa, si riunirono in una salotto vittoriano e decisero di fondare la Società per la Ricerca Psichica.
L’obiettivo di questa società era quello “di studiare gli eventi paranormali in modo scientifico ed imparziale”.
Questi scienziati tanto erano animati da questo obiettivo che utilizzarono tutti gli strumenti della scienza a loro disposizione, convinti che avrebbero risolto la questione ed eradicato per sempre queste false credenze in pochi anni.

Evidentemente le cose non andarono così, altrimenti in Italia non avremmo avuto gente come Vanna Marchi o il Mago Otelma.  In ogni caso, quei 3 accademici furono i primi a ribellarsi di fronte alle credenze popolari, creando un precedente nella storia.

 

 

I fenomeni paranormali non esistono, eppure c’è chi giurerebbe il contrario

Ma se le forze paranormali non esistono, come è possibile che alcune persone giurerebbero di averle percepite o incontrate?

La risposta più accreditata è che alcuni fenomeni paranormali sembrano essere tali, ma in realtà sono solo il frutto di fenomeni psicologici.
I cosiddetti psicologi dell’insolito ritengono che alla base di questi eventi quasi sempre ci siano allucinazioni, suggestionabilità, errori mentali o semplici giochi di prestigio.

Prendiamone ad esempio uno e vediamo come funziona.

 

 

Esempio di fenomeno paranormale spiegato: il tavolo che si alza

Nell’immaginario comune, il tavolo che si muove e si alza durante una seduta spiritica è l’esempio emblematico che lo spirito di un defunto si trovi nella stanza.
In realtà, il tavolo viene mosso da delle persone tanto reali quanto me e te che stiamo scrivendo e leggendo questo articolo.
Spesso sono i partecipanti che, mossi dall’eccitazione, fanno una pressione involontaria sul tavolo, creando piccoli movimenti.

Nella stragrande maggioranza dei casi, comunque, il tavolo che si alza è un trucco.
Un banale trucco messo in scena da colui che si definisce “medium”.
Alcuni prestigiatori (perché di fatto è questo ciò che sono) utilizzano delle leve poste tra la loro sedia e il tavolo, invisibili agli occhi degli altri partecipanti.

 

 

Un altro trucco per far volare un tavolo (ne esistono ben 34) è quello dei chiodi.

In pratica si conficcano due chiodi nella parte superiore del tavolo, uno da una parte all’altra della superficie.
A questo punto 3 persone si avvicinano alle estremità, disponendosi come un triangolo, e provano a far “volare” il tavolino.

2 di queste persone sono dei complici del prestigiatore, mentre solo una è la vittima che presto resterà incredula.

Il prestigiatore focalizza l’attenzione della vittima su un punto che sia diverso dai chiodi, come ad esempio una carta, una candela o un segno che si trova sul legno.

I 2 complici, cogliendo l’attimo di distrazione, si infilano alle mani due anelli.
Questi anelli si agganciano ai chiodi conficcati e… voilà.
La scena è tanto bella quanto comica.  L’ignara vittima farà una faccia divertentissima, tra lo sbalordito e l’incredulo, mentre sotto le sue mani ci sarà un tavolino fluttuante.

Nessuna magia o forza paranormale, solo ingegno.

 

 

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Perché le persone credono a questo genere di assurdità paranormale

Ma perché alcune persone credono fermamente in questi fenomeni, sebbene la loro inesistenza sia ormai di dominio pubblico?  Ci sono persone più propense a credere “alle cose strane”?

Michael Shermer ha provato a rispondere a questa domanda nel suo recente libro:
Perché il cervello ci fa coltivare e diffondere idee improbabili

Essendo piena di incertezza e spesso spaventosa, la vita può spingere molti verso ciò che lo psicologo definisce “pseudoscienza, superstizione e altre confusioni del nostro tempo”.

Per alcune persone, è rassicurante credere in un’aldilà o in un “grande disegno” che dia ordine all’universo.
Non a caso, le mitologie, le religioni e l’occulto hanno tutte radici nell’età pre-scientifica“, sottolinea Shermer, “perché questo tipo di credenze nascono prima della ragione e prima che il razionalismo dominasse il sapere“.

La fede in una sorta di dio (o qualsiasi altra entità spirituale), è una delle basi su cui si fonda la credenza di fenomeni paranormali, UFO e fantasmi compresi.
Oggi, qualsiasi fenomeno al di fuori dei rigidi confini della scienza diventa per alcuni un’ipotesi seducente e forse irresistibile.

Wendy Kaminer ha affrontato l’argomento in chiave sociologica.
Nel suo libro “Sleeping With Extra-Terrestrials“, spiega che la nostra ossessione per il soprannaturale è causata dalla nostra “cultura evangelica” e della nostra “società confessionale”.
In pratica, per secoli la società ci ha spinto a credere in tutto, dagli angeli custodi alle vite passate, e questo pensare con il nostro “cuore” piuttosto che con la nostra testa è diventata un’abitudine che si trascina ancora ai giorni nostri.

 

 

Conclusione

Insomma, un po’ per ricercare conforto e un po’ perché ci hanno abituato a pensare sempre per assurdo, alcuni di noi sono più propensi a credere all’impossibile.
Quello che possiamo fare è condividere questo articolo il più possibile, in modo da svelare a tutti questi segreti, aumentando la probabilità che amici e parenti non cadano in vere e proprie truffe architettate da questi presunti “medium”.

Qui da Carlo Balestriere è tutto, ci vediamo al prossimo articolo su Psicologia Applicata.

 

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Articolo consigliato: “Come Smascherare Un Bugiardo, Secondo Un Agente Dell’FBI
Lettura consigliata: “Homo Credens: Perché il cervello ci fa coltivare e diffondere idee improbabili” di Michael Shermer.
Puoi leggere un estratto del libro a questo indirizzo.

Homo credens. Perché il cervello ci fa coltivare e diffondere idee improbabili