Quando devi prendere decisioni delicate o stai provando a risolvere un problema difficile, potresti pensare che la soluzione sia semplicemente quella di pensare più intensamente.

Sembra logico, no?
Se il tuo PC è lento e non ti permette di guardare i tuoi film preferiti su Netflix, la soluzione è quella di forzare le sue risorse e aumentare la potenza di calcolo.

 

Beh, quando parliamo del cervello e dei problemi della vita quotidiana, non è proprio così.

Concentrarsi fino a diventare rosso per lo sforzo non farà apparire magicamente la soluzione, soprattutto se sei vittima di un blocco mentale.

 

 

Al contrario, l’opzione migliore sarebbe quella di prendere momentaneamente le distanze dal problema e tenere la mente occupata con un secondo compito.
Non deve essere necessariamente qualcosa di complesso.
Attività come pulire la casa, pagare le bollette o anche farsi un sonnellino possono portarti al cosiddetto “lampo di genio” o “momento Eureka”.

 

 

Quale zona del cervello ti fa venire idee brillanti per risolvere un problema.

Come si forma un’idea?
I neuroscienziati hanno ormai mappato la zona precisa del cervello in cui avviene il processo mentale che genera un’idea intuitiva.

Mark Jung-Beeman, insieme ad altri suoi colleghi dell’Università di Northwestern, ha scoperto che, quando si forma un’idea brillante per la risoluzione di un problema complesso, si attiva il lobo temporale destro del cervello.

Il lobo temporale destro è una parte del cervello che si trova in prossimità del tuo orecchio destro.
Accarezza pure quella zona: è grazie a lei se riesci a risolvere tutte le magagne della tua vita.

 

 

 

 

Il periodo di incubazione di un’idea.

Per più di 100 anni, gli scienziati hanno studiato il cosiddetto “periodo di incubazione di un’idea“.
Di cosa si tratta?
E’ l’intervallo di tempo che inizia nel momento in cui si presenta un problema e finisce quando il nostro cervello termina tutti i suoi calcoli per risolverlo, generando un’idea.

Diverse ricerche hanno dimostrato che le migliori idee spesso arrivano quando non stiamo attivamente cercando una soluzione.
Al contrario, le persone che sperimentano spesso quella fulminazione geniale, così forte da farli quasi gridare “Eureka!“, nella maggior parte dei casi stavano facendo altro.
Erano impegnati a svolgere un altro compito, il quale non c’entrava niente con il problema iniziale.

 

 

“Rilassati, amico.  Prenderai delle decisioni migliori.”

In uno studio pubblicato nel 2010 sulla rivista scientifica Psychological Science, la psicologa Madelijn Strick ha esaminato, insieme ad altri due colleghi, gli effetti del periodo di incubazione sulle scelte degli umani.

In un primo esperimento, sono stati reclutati un centinaio di partecipanti.
Ai partecipanti è stato chiesto di valutare i profili di alcune persone che i ricercatori avrebbero potuto scegliere come loro compagni di stanza.

A un primo gruppo è stato chiesto di prendere una decisione immediatamente, dopo aver guardato i profili dei potenziali coinquilini.

A un altro gruppo, invece, è stato chiesto di non prendere immediatamente una decisione, ma risolvere prima un altro problema (un test di risoluzione di anagrammi), prendersi qualche minuto per riflettere e solo dopo comunicare la loro scelta ai ricercatori.

 

Qual è stato il risultato?
Le persone a cui era stato chiesto di prendere una decisione dopo aver svolto un altro compito ed essersi presi ulteriori minuti per riflettere, prendevano le decisioni migliori.

 

 

In un secondo esperimento, sono stati convocati in un laboratorio camuffato da sala riunioni alcuni volontari.
Il loro compito era quello di valutare dei potenziali candidati per un posto di lavoro.
Utilizzando la stessa metodologia dell’esperimento precedente, i risultati sono stati praticamente gli stessi.
Chi si prendeva un lungo periodo di incubazione per la propria idea prima di prendere una decisione sceglieva i candidati migliori.

 

Nel corso dell’ultimo decennio questo fenomeno è stato replicato in tantissime altre occasioni: scegliere cosa acquistare, decidere se trasferirsi o meno e quale Università frequentare.
L’effetto è quindi universale.

 

 

Perché questa tecnica funziona? Perchè scattano dei processi inconsci.

Devi sapere che la tua mente in parte funziona tramite processi di cui sei consapevole e in parte funziona tramite processi inconsci di cui tu non sai nemmeno l’esistenza.

 

Ti faccio un esempio.
Mentre stai leggendo queste lettere, milioni di neuroni si stanno attivando e spegnendo per:

  1. Raccogliere gli stimoli visivi (del testo nero su uno sfondo bianco)
  2. Leggere segno dopo segno (ovvero lettera dopo lettera)
  3. Unire il tutto e comprendere il senso delle parole (a grandi linee funziona così)

 

Sei consapevole di tutti questi processi che avvengono all’interno della tua testa?
No.
Sei consapevole solo del risultato finale, ovvero della comprensione di ciò che io ti sto dicendo.

 

 

Lo stesso accade quando ti scervelli per trovare una soluzione a come pagare le bollette o come superare un esame.

 

 

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Come mai il periodo di incubazione porta ad avere idee brillanti?

In generale, ci sono tre teorie che provano a spiegare il motivo per cui il periodo di incubazione favorisca il lampo di genio.

 

 

1. La Teoria della Stimolazione delle Nuove Conoscenze

Quando stai pensando ad altro, il tuo cervello continua a pensare e a lavorare sul problema in background.
Un po’ come quando inizi a scaricare un file sul PC, ma nel frattempo lo usi per fare altro: il PC, senza che te ne accorga, continua a lavorare sul compito precedente.

Quando ti prendi una pausa da un problema e ti dedichi ad altro, il tuo cervello può scavare tra i ricordi più profondi che ignoravi, mentre eri concentrato sul problema.
Una volta che avrai acquisito queste nuove informazioni, il tuo cervello potrà quindi sviluppare un’idea migliore.

 

 

2. La Teoria della Dimenticanza Selettiva.

Immagina la scena:
Stai cercando di aggiustare la lavatrice.
Mentre lo fai pensi a un mucchio di cose che rimandano ad altre cose, in un vortice infinito di collegamenti.  La mente funziona così.

Ad esempio, nel momento in cui prendi il cacciavite in mano per smontare la scocca di plastica della lavatrice, quello strumento ti fa venire in mente l’immagine di tuo padre che aggiustava la TV quando eri un ragazzino.
Ma cosa c’entra con il tuo problema?  Nulla, ti rende solo più difficile la comprensione della situazione.

Molto semplicemente, si tratta di un’idea intrusiva.

 

 

Quando ti prendi un periodo di incubazione, invece, indebolisci la forza delle idee intrusive che non ti sono utili e che quindi non fanno altro che distrarti.
Prenderti una pausa ti permette di avere la mente libera da questi elementi disturbanti.

 

 

3. La Teoria della Ristrutturazione del Problema.

Ti propongo un gioco.
Chiama un amico e fagli scrivere su un foglio un centinaio di lettere “M” e poi, mentre tu sei girato, digli di inserire nel mucchio una sola “N”.

Fatto questo, girati, prendi il foglio, mettilo sulla scrivania e cerca di individuare la lettera “N” tenendo il viso molto vicino alla carta.
Scoprirai che sarà molto difficile, perché i tuoi occhi (e il tuo cervello) devono elaborare le lettere una dopo l’altra.

 

Una soluzione intelligente sarebbe quella di alzarsi e guardare il foglio dall’alto.

 

Ecco, dare un’occhiata da una diversa prospettiva, magari più lontana, aiuta a risolvere qualsiasi problema.

 

Proprio come nell’esempio delle lettere scritte sul foglio, questo fenomeno riguarda qualsiasi problema.
Fuggire momentaneamente del problema dà al tuo cervello l’opportunità di riorganizzarlo.
Quando guardi il casino che ti circonda in maniera diversa, la soluzione può risultare più ovvia.

 

 

Come sfruttare il periodo di incubazione a tuo vantaggio.

Ok, interessante sapere come questi fenomeni funzionano… ma concretamente come posso trarne un vantaggio?
Come posso sfruttare questa conoscenza psicologica per avere un vantaggio nella vita?

 

Molto semplicemente, la prossima volta che sei bloccato con un problema, ti consiglio di prenderti una pausa e smettere di pensare troppo intensamente.
Il problema può essere di qualsiasi tipo, dal non riuscire a comprendere un capitolo di un libro fino al non riuscire a decidere se accettare o meno un’offerta di lavoro.

 

Quali sono le altre attività che puoi fare per favorire il periodo di incubazione dell’idea geniale?
L’ispirazione potrebbe venire mentre stai tosando il prato, lavando i vestiti o ascoltando una canzone.

Per quanto tempo dovresti prenderti una pausa?
Diversi studi affermano che il periodo di incubazione varia da persona persona. Possiamo dire, però, che in generale un periodo di 10 minuti può essere sufficiente per aiutare il tuo cervello a costruire una nuova prospettiva.

 

 

Conclusioni.

La prossima volta che sarai tentato di lamentarti del tuo problema con il tuo partner o con il tuo migliore amico (e magari rischiare anche di irritarli), dedicati a qualcos’altro per 10 minuti.

Se sei solito restare alzato fino a tardi per trovare una soluzione a un problema, non farlo.
La strategia migliore è quella di dormirci su così che il tuo cervello possa risolverlo al posto tuo, mentre tu sei profondamente addormentato.

L’articolo finisce qui.
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Alla prossima!

 

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Lettura consigliata: “Pensieri lenti e veloci” di Daniel Kahneman.
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Pensieri lenti e veloci di Daniel Kahneman

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