Spesso ci lasciamo limitare dalle nostre convinzioni.
Molte persone abbandonano i propri sogni dopo aver scoperto di essere portatori di diversità, fisica o psichica che sia.
La storia che sto per raccontarti, a mio parere, è molto motivante, in quanto è la chiara dimostrazione di come partire apparentemente svantaggiati non possa impedire a una persona di raggiungere il suo più grande traguardo.
Il Più Importante Riconoscimento Scientifico A Un Dislessico

Jacques Dubochet ha 75 anni, è professore onorario di biofisica all’Università di Losanna (Svizzera) ed è salito agli onori della cronaca per aver vinto il Premio Nobel per la Chimica dodici mesi fa.
In realtà questa sembra la cosa meno stupefacente della storia.
Ciò che rende il successo di Dubochet speciale è il fatto che è dislessico, cioé è incapace di leggere normalmente pur avendo un’intelligenza sopra la norma.
La cosa incredibile, però, è che Dubochet la sua dislessia l’ha messa nel suo curriculum ufficiale, sul sito dell’Università in cui lavora.
Solitamente, gli accademici espongono i loro titoli, le loro migliori pubblicazioni e i loro principali traguardi.
Disturbi come la dislessia vengono tenute segrete dalla maggior parte delle persone per non apparire deboli e non essere discriminati.
Dubochet non era di questo avviso e ha deciso farne la sua principale caratteristica.
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L’Esilarante Curriculum Del Premio Nobel Dislessico

L’ironia è ciò che mi ha colpito di Dubochet, tipica di ha vissuto sulla propria pelle il dolore, ha raggiunto una posizione prestigiosa, ma è rimasto umile, umano.
Nel suo curriculum vitae, pubblicato sul sito dell’Università di Losanna, il nuovo Nobel scrive:
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Ottobre 1941
Concepito da due genitori ottimisti.
1946 (5 anni)
Non è più spaventato dal buio, perché sa che il Sole risorge sempre; è stato Copernico a spiegarlo.
1955 (14 anni)
Ufficialmente è il primo dislessico in tutto il Canton Vaud (Svizzera) – questo gli ha permesso di andare male in tutto… e anche di capire meglio chi ha difficoltà.
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Il curriculum di Jacques Dubochet
Insomma, la sua più grande sfortuna, essere dislessico, è considerata da lui il più grande strumento per comprendere l’altro.
Un disturbo che, messo in questi termini, gli avrebbe dato una marcia in più rispetto agli altri nelle relazioni umane.
Un Altro Famoso Dislessico Che Ha Vinto Il Nobel

Il professore svizzero non è il primo dislessico a vincere un premio Nobel, ma è probabilmente il primo Nobel ad aver sbandierato la sua dislessia nel curriculum.
Prima di lui, un altro dislessico era stato onorato con il prestigioso riconoscimento: Albert Einstein.
Einstein ricevette il Nobel per la Fisica quasi un secolo fa: nel 1921.
Dal punto di vista della dislessia, il caso di Einstein è singolare perché le notizie che si hanno su di lui sono contraddittorie.
C’è chi lo definisce con certezza un dislessico, chi dice che fosse affetto da una forma di autismo e chi invece reputa infondate queste diagnosi.
Ciò che sappiamo con certezza (grazie al lavoro del biografo Abraham Pais e dalle testimonianze del figlio Hanz Einsten), è che il piccolo Albert parlò con ritardo, ebbe difficoltà a legare con i coetanei e imparò a leggere all’età di nove anni.
La sua famiglia era inizialmente molto preoccupata perché temeva che avesse un ritardo mentale, ma le paure scomparvero da sole quando il futuro Nobel iniziò spontaneamente a parlare fra i due e i tre anni.
A scuola aveva ottimi voti (a differenza di quanto si dice online, secondo cui avesse una pagella di soli 5), ma i suoi insegnanti lo descrivevano come un ragazzo per niente eccezionale.
Lo stesso Einstein riferisce:
“Da bambino non andai mai particolarmente bene o male a scuola. Il mio principale punto debole era una memoria povera, soprattutto per quanto riguarda le parole e i testi; non affollavo la mia memoria con i fatti che avrei potuto trovare facilmente in una enciclopedia”
Beh, è confortante sapere che una persona così modesta e in una situazione così svantaggiata sia riuscita a cambiare la storia dell’umanità!
Conclusione
Che tu sia affetto da una qualsiasi difficoltà (fisica o psichica), le storie di Jacques Dubochet e Albert Einstein devono ricordarti che nessuna barriera è così insormontabile per raggiungere il tuo successo.
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Lettura consigliata: “Intelligenza Emotiva” di Daniel Goleman.
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Fondatore di Psicologia Applicata.
Mi interesso di Psicologia, persuasione, tecnologia e di cucina giapponese che ha rovinato le mie finanze.
Il mio obiettivo è diffondere conoscenza, arricchire le persone ed estrarre il meglio da loro.
Il mio mantra è:
“La conoscenza è potere.”