di Carlo Balestriere – Diciamocelo: viviamo in un mondo di stronzi.
Robert Sutton, professore di psicologia alla Stanford University, utilizza questo termine (“asshole”, in inglese) per indicare:
«Quella persona che fa sentire le altre non rispettate, insignificanti e senza energie.»
Nella nostra lingua sarebbe da tradurre come un idiota che nelle sue azioni, pensate o meno, crea danni e rende infelici le persone che la circondano.
Sutton ha studiato per anni questo tipo di persone, pubblicando addirittura un libro intitolato “The No Asshole Rule“, in italiano tradotto come “Il metodo antistronzi“.
«I comportamenti negativi si diffondono più velocemente di quelli positivi, come un raffreddore», ha affermato lo psicologo in un’intervista al New York Magazine
Bene, cosa c’è di meglio nel contrastare questo fenomeno se non istituendo una giornata in cui si promuovono i comportamenti positivi e la gentilezza in generale?
E’ quello che hanno pensato gli ideatori della Giornata Mondiale della Gentilezza, che si celebra proprio oggi.
La Giornata Mondiale della Gentilezza

Oggi, 13 novembre, si celebra la Giornata Mondiale della Gentilezza.
So a cosa stai pensando: “ecco l’ennesima inutile ricorrenza”.
E’ vero, hai ragione. Negli ultimi anni abbiamo assistito a un proliferare di giornate nazionali e internazionali per celebrare tutto e il nulla, letteralmente.
Non sto scherzando.
Nel 1972 il giornalista americano Harold Pullman Coffin ha inventato il Nothing Day, cioé la giornata del Nulla. In pratica il 16 gennaio gli americani possono stare seduti sul divano senza niente da onorare.
Però, a mio parere, questa Giornata Mondiale della Gentilezza è diversa e in questo articolo voglio mostrarti i benefici di essere gentili… almeno per oggi.
Viviamo in una società in cui regna l’egoismo, l’antidoto è la gentilezza

Ok, questo è un argomento che mi sta molto a cuore.
Una cosa di cui mi piace discutere quando mi invitano a parlare nei licei e nelle università è il rapporto tra giovani e il loro successo, la loro carriera, la loro crescita personale.
Lo faccio per due motivi.
- Viviamo in una società che ha come obiettivo quello di svuotare la mente dei ragazzi, inculcandogli fin dalla scuola l’idea che altro non sono che bassa manovalanza. In questo modo ogni loro prospettiva di crescita viene stroncata sul nascere.
- Sono anche io relativamente giovane, quindi è un tema che mi interessa.
E’ bene acquisire una mentalità orientata al successo, con una buona dose di “sano egoismo” che ci aiuta a sopravvivere.
Il problema è che negli ultimi anni valori come successo, soldi, potere sono arrivati a dominare la nostra società.
Oggi sembra che la gentilezza sia un qualcosa di negativo. Se ce l’hai vieni considerato debole o tonto.
La gentilezza e il semplice trattare come si deve chi abbiamo di fronte stanno lentamente sparendo.
Nessuno vuole apparire debole mostrandosi gentile, perché ciò minerebbe la sua corsa al successo.
Vuoi un esempio? Questa sera accendi la TV e guarda il primo talk show che ti capita a tiro. Individua la persona che si esprime in maniera più pacata rispetto agli altri e osserva come viene verbalmente travolta dagli avversari. Non c’è spazio per la gentilezza.
Siamo passati da un estremo all’altro, sbagliando in entrambi i casi.
Promuovere la gentilezza grazie a questa Giornata si rivela un ottimo modo per controbilanciare la cattiveria dilagante
Essere gentili ti farà vivere di più, amico mio

Devi sapere che la probabilità che tu possa avere un ictus o un infarto (e restarci secco) aumentano se passi la tua vita con un temperamento aggressivo.
A Baltimora (USA) c’è un laboratorio di genetica che appartiene al National Institute on Aging. E’ un istituto in cui si studia a fondo l’invecchiamento.
I ricercatori di questo istituto hanno analizzato 5.614 abitanti della Sardegna (isola famosa per la longevità della sua popolazione) e hanno scoperto che chi aveva un temperamento più aggressivo poteva avere il 40% di probabilità in più di sperimentare un arresto cardiaco.
Perché? Perché l’aggressività gli faceva ispessire di più quei vasi arteriosi che portano il sangue al cervello.
Non è proprio il massimo se punti a vivere bene e per tanti anni.
Meglio impegnarsi ad essere un po’ più gentili, se questo può aiutare anche te stesso, non trovi?
LEGGI ANCHE: “Resilienza: Come Costruire Il Nostro Kit Di Sopravvivenza”
Perché essere gentile se gli altri non lo sono con noi?

Okay, sei arrivato fin qui e ti ho convinto ad essere gentile… almeno per oggi.
So qual è la domanda che sta ronzando nella tua testa:
«Perché dovrei essere l’unico a comportarsi bene? Chi mi assicura che gli altri faranno altrettanto?»
E’ una bella domanda e hai tutti i diritti a fartela.
Devi sapere che, proprio come i comportamenti negativi, anche la gentilezza si diffonde come un raffreddore: se inizia uno, molto probabilmente chi gli sta vicino ne verrà “contagiato” e inizierà ad essere gentile a sua volta.
I responsabili di questo contagio sono i neuroni specchio, un particolare gruppo di neuroni presenti nel nostro cervello che sembrerebbero essere fondamentali per l’empatia delle persone e l’imitazione dei comportamenti (gentili, nel nostro caso).
Grazie ai neuroni specchio gli esseri umani sono predisposti a imitare i comportamenti degli altri.
Se vado in ufficio e improvvisamente vedo tutti i miei colleghi festosi e sorridenti, sarà molto difficile per me non imitare quei comportamenti, e sulla mia bocca si stamperà almeno un leggero sorriso, pur essendomi svegliato arrabbiato.
Le persone si influenzano vicendevolmente.
Quindi non temere che il tuo atto di gentilezza resti una gesto isolato.
Non farai la parte dello stupido.
Molto probabilmente influenzerai qualcun altro e genererai un effetto a catena.
Vai. Recati in un luogo qualsiasi (al lavoro, all’università, a casa) e testa questo tuo grande potere: il potere di influenzare gli altri.
Qui da Carlo Balestriere è tutto, ci vediamo al prossimo articolo di Psicologia Applicata.
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Articolo consigliato: “Resilienza: Come Costruire Il Nostro Kit Di Sopravvivenza”
Lettura consigliata: “Il metodo antistronzi. Come creare un ambiente di lavoro più civile e produttivo o sopravvivere se il tuo non lo è” di Robert Sutton.
Puoi leggere un estratto del libro a questo indirizzo.


Fondatore di Psicologia Applicata.
Mi interesso di Psicologia, persuasione, tecnologia e di cucina giapponese che ha rovinato le mie finanze.
Il mio obiettivo è diffondere conoscenza, arricchire le persone ed estrarre il meglio da loro.
Il mio mantra è:
“La conoscenza è potere.”
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