Con il termine “forza di volontà” ci si riferisce allo sforzo che impiega il cervello per mantenere il controllo sui nostri comportamenti impulsivi.

La forza di volontà può essere vista come una vera e propria risorsa che si trova nella nostra mente in quantità limitata.
Proprio come un muscolo, che ha bisogno di riposo quando è stato in tensione per troppo tempo, anche la forza di volontà si esaurisce e ha bisogno di ricaricarsi.

 

Quando questa risorsa si esaurisce, le persone tendono ad agire in maniera impulsiva, guidate dai loro desideri e urgenze, facendo cose di cui potrebbero pentirsi col tempo.

Ad esempio, possono bruciare tutti i risparmi in un acquisto inutile oppure compiere un gesto pericoloso e morire sul colpo.

 

Ecco 5 casi in cui la tua forza di volontà viene temporaneamente indebolita, rendendoti vulnerabile alle reazioni impulsive.
Alla fine dell’articolo, invece, ci sono 2 consigli per evitare che ciò accada.

 

 

1. Esaurimento delle risorse dell’Io.

Ogni giorno dobbiamo prendere un mucchio di decisioni che hanno come obiettivo quello di evitare il conflitto con gli altri.
Un esempio è quando ci sforziamo di rispondere gentilmente al nostro partner che ci sta urlando contro, perché sappiamo che ha avuto una giornata stressante.

 

Tuttavia, ci sono tante altre cose che prosciugano la nostre riserve interne, come programmare le cose da fare durante la giornata, provare a impressionare il capo/il professore e seguire una dieta.

Oltretutto, il fallimento di questi e tanti altri obiettivi porta a una perdita di motivazione.

 

 

Il primo suggerimento è quello di programmare le cose importanti della giornata al mattino e lasciare le cose meno importanti al pomeriggio.
In questo modo potrai affrontare le sfide più toste con il serbatoio di forza di volontà pieno.

A fine giornata, infatti, le persone hanno meno risorse cognitive (e quindi meno forza di volontà).
Questo fa si che nel tardo pomeriggio agiamo più impulsivamente, quindi è meglio prendere decisioni importanti ad inizio giornata.

 

La prova di questo fenomeno è la tendenza delle persone a sgarrare la dieta verso sera (e non durante il giorno) a causa del calo di forza di volontà.

 

 

2.  Sovraccarico cognitivo.

Quando la nostra mente è sovraccaricata da pensieri intrusivi, possono prevalere dei processi cerebrali inconsci, primitivi e irrazionali che possono influenzare il nostro comportamento.

 

Insomma, più la mente è occupata, più tende a farci agire in maniera impulsiva.

 

Per sovraccarico cognitivo si intende quel fenomeno per cui il cervello riceve troppi stimoli per riuscire a prendere una decisione o focalizzare l’attenzione su qualcosa.

 

E’ risaputo, infatti, che quando proviamo un forte stress, siamo soliti dimenticarci i nomi delle persone che conosciamo.

 

 

Una dimostrazione di questo fenomeno ce la danno i commercianti quando devono rifilare un prodotto a un cliente.
Questi ultimi tendono a sovraccaricare le risorse cognitive dei clienti per distrarli e spingerli a fare acquisti irrazionali.
Musiche, stimoli visivi e prezzi “distrattori” vengono largamente usati dai venditori più esperti per massimizzare i profitti.

 

 

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3. Incapacità di gestire lo stress.

Gestire lo stress vuol dire utilizzare la propria forza di volontà per controllare il nostro comportamento.

 

Sapevi che lo stress prolungato può danneggiare la corteccia frontale del cervello?

La corteccia frontale è quella parte del cervello in cui si trovano le funzioni esecutive.
Le funzioni esecutive sono quei processi mentali che gestiscono la nostra concentrazione, ci permettono di pianificare al meglio le azioni da compiere, di giudicare efficientemente e di prendere ottime decisioni.

 

Possiamo dire che questo ammasso di neuroni grande quanto un fazzoletto accartocciato, ovvero la corteccia frontale, è ciò che ci distingue dagli altri animali.
Sarebbe un peccato se venisse danneggiata, non trovi?

 

Quando lo stress danneggia i neuroni della corteccia frontale, perdiamo essenzialmente quelle abilità che hanno permesso all’essere umano di scalare la piramide alimentare e diventare la specie più forte del pianeta.

 

Lo stress, quindi, ci impedisce di riflettere lucidamente ed è come se spingesse il nostro cervello a utilizzare quei processi primitivi e ormai inutili (se utilizzati esclusivamente) nella società attuale.
In poche parole, lo stress ci rende più stupidi, oltre che più incazzati.

 

 

Un esempio di questo fenomeno lo riscontriamo negli studenti.

Indipendentemente da quanto abbiano studiato, la pressione generata da l’ansia da esame spesso causa un calo delle abilità anche negli studenti migliori.

 

 

4. Intossicazione da alcol.

Un’intossicazione da una sostanza alcolica riduce la tua resistenza alle future tentazioni e danneggia le tue funzioni inibitorie.

In generale, l’alcol riduce l’autoconsapevolezza e offusca il campo visivo dell’attenzione, limitando la capacità di seguire più stimoli contemporaneamente.

 

Ecco perché gli ubriachi tendono a compiere azioni sconsiderate: hanno perso momentaneamente la capacità di valutare le conseguenze dei loro gesti da più prospettive.

 

 

5. Pochi zuccheri nel sangue.

Il glucosio ha un ruolo fondamentale quando si tratta di aumentare la tua forza di volontà.

Numerose ricerche dimostrano che esercitare la forza di volontà richiede un grande quantitativo di zuccheri da bruciare.

Il cervello, infatti, è sostanzialmente una spugna incredibilmente abile nel fare calcoli.
Così come un computer ha bisogno di energia elettrica per funzionare, il cervello ricava l’elettricità dalla combustione del glucosio contenuto nei cibi zuccherati.

 

Il cervello usa circa il 20% dell’energia che tutto il corpo consuma nell’arco di 24 ore.

 

Ricorda l’equazione: zuccheri = più forza di volontà.

 

Per esempio, le persone che soffrono di ipoglicemia (ovvero la tendenza ad avere pochi zuccheri nel sangue) sono più propense ad avere problemi di concentrazione e a non controllare le loro reazioni impulsive quando si arrabbiano.

 

Diverse ricerche suggeriscono che i bambini che vanno a scuola senza fare merenda hanno dei voti inferiori ai test a causa del calo di concentrazione.
Tuttavia, quando agli stessi bambini viene offerta un’abbondante colazione prima di affrontare un altro test simile a quello precedente, il loro punteggio medio aumenta.
Questo dimostra che ciò che fa la differenza è proprio l’aver assunto dei zuccheri.

 

Il mio consiglio è il seguente: quando devi affrontare un test importante (a scuola, all’università o per un lavoro) ricordati di mangiare una piccola porzione di un cibo zuccherato.
Io ho la mia fedele barretta Kinder “per gli esami” sempre in borsa.

 

 

Come evitare di agire impulsivamente.

Abbiamo scoperto alcuni elementi che spingono un essere umano a comportarsi in maniera impulsiva.
Vediamo, adesso, alcuni consigli per evitare di agire in questo modo.

 

 

1. Concentrati su un obiettivo alla volta.

Il consiglio generale e quello di concentrarti su un obiettivo o progetto per volta.

Concentrare tutto il tuo sforzo su uno o al massimo due obiettivi al giorno/settimana, ti permette di incrementare le chances di successo.

Per esempio, non ha senso decidere di smettere di fumare e contemporaneamente di dimagrire se non sia la forza di volontà necessaria per vincere nemmeno una di queste sfide prese singolarmente.
Piuttosto, pianifica una strategia e un intervallo di tempo in cui dovrai concludere il primo compito e iniziare il secondo.

 

Inoltre, aver raggiunto prima un obiettivo ti darà anche più motivazione per affrontare il secondo.

 

 

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2. Allena il muscolo della forza di volontà.

Infine, gli scienziati che studiano la forza di volontà ritengono che la capacità di autocontrollarsi può essere costruita tramite l’esercizio e la pratica.

Superare piccoli compiti giornalieri che richiedono autocontrollo (come ad esempio evitare di mangiare cibo spazzatura o fare tutti i compiti entro una certa ora), aumenta sul lungo termine la tua forza di volontà.
Avendone a disposizione di più, potrai dedicarti a degli obiettivi più grandi e impegnativi con maggior sicurezza.

 

 

L’articolo finisce qui.
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Alla prossima!

 

 

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