Nel breve articolo di oggi voglio illustrarti 5 ricerche scientifiche che, in un modo o nell’altro, riguardano fenomeni psicologici o neurochimici che caratterizzano il Natale.
1. Cantare insieme riduce lo stress e favorisce i legami sociali
Cantare le canzoni di Natale è una parte importante della tradizione natalizia in molte famiglie.
Uno studio dall’Università del Michigan ha evidenziato che questa pratica può aumentare il benessere fisico, psicologico e i legami sociali tra le persone che cantano assieme (Keeler et al., 2015).
Nello studio, gli scienziati hanno analizzato la neurochimica di alcuni individui e hanno scoperto che coloro che chi intonava canti produceva meno ormone adrenocorticotropo (ACTH).
Questo ormone, quando viene prodotto in grande quantità, è sintomo di stress, quindi è solo un bene che diminuisca in maniera moderata.
Allo stesso tempo, i cervelli degli aspiranti cantanti iniziava a produrre più ossitocina, il famoso ormone del buon umore e dei legami sociali.
2. Lo spirito di Natale si trova nel cervello
In questo studio (passato alla storia per la sua ironia), gli autori della ricerca hanno utilizzato la risonanza magnetica funzionale per localizzare lo “spirito natalizio” nel cervello umano (Hougaard et al., 2015).
Per ottenere questo risultato, i neuroscienziati guidati dal dottor Anders Hougaard hanno scannerizzato l’encefalo di 26 persone che erano solite celebrare o meno il Natale (in precedenza avevano compilato un questionario in cui indicavano le loro abitudini durante questi giorni festivi)
I partecipanti venivano inseriti in un macchinario grande quanto un SUV, il quale era in grado di restituire un’immagine precisa dell’attività cerebrale sulla base dell’accumulo di ossigeno (contenuto nel sangue in circolo) in alcune zone del cervello.
Mentre erano sdraiati e monitorati, davanti ai loro occhi venivano proiettate 84 immagini correlate al Natale, per vedere come rispondevano i loro encefali.
Il risultato fu il seguente:
Le persone che erano solite celebrare il Natale, quando vedevano le immagini legate a quella festa, mostravano un incremento dell’attività cerebrale nella corteccia sensoriale motoria, premotoria, primaria e nel lobo parietale.
Questo non accadeva nel secondo gruppo, quello dei cosiddetti “grinch” indifferenti al Natale.
Le regioni cerebrali che si attivavano erano quelle associate alla spiritualità e al riconoscimento delle emozioni facciali.
Gli autori hanno quindi concluso che lo spirito di Natale è un fenomeno che si trova nel cervello, ma anche che servono ulteriori ricerche per comprendere appieno il fenomeno.
3. Spendere soldi in regali per altre persone può renderti più felice rispetto a quando li spendi per te stesso
I soldi comprano la felicità?
Acquistare regali di Natale per le persone che ami può essere un’attività costosa, ma sembrerebbe essere anche il modo migliore per spendere i tuoi soldi… se il tuo obiettivo è quello di ottenere felicità.
In uno studio del 2008, degli psicologi chiesero a delle persone reclutate per una ricerca di valutare il loro grado di felicità al mattino.
Gli scienziati diedero ad ogni partecipante un portafogli con delle banconote (da 5 a 20 dollari), le quali sarebbero dovute essere spese entro le 17:00 dello stesso giorno (Dunn et al., 2008).
I partecipanti vennero assegnati casualmente a due differenti gruppi, i quali dovevano spendere quei soldi in base a criteri diversi.
Ad un gruppo fu detto che dovevano spenderli per pagare le bollette, ad un altro fu detto di spendere quei soldi in un regalo per se stessi e ad un altro gruppo fu detto di spenderli in un regalo per qualcun altro.
Dopo le ore 17:00 i partecipanti ritornarono al laboratorio, dove li attendevano i ricercatori con altri questionari da compilare.
Gli psicologi misurarono ancora una volta il loro grado di felicità e il risultato fu il seguente: indipendentemente da quanto avessero speso quel giorno, i partecipanti dell’esperimento, che dovevano utilizzare quei soldi per un regalo per qualcun altro, dimostrarono un maggiore incremento di felicità.
A quanto pare, sembrerebbe che utilizzare dei soldi per comprare un dono per una persona amata ci rende più felici rispetto a quando usiamo gli stessi soldi noi stessi.
4. Attacchi cardiaci e festività
Natale può essere portatore di problemi cardiaci, stress e scelte di vita poco salutari.
Tutto questo ci espone al rischio di essere vittime di malattie cardiovascolari.
In uno studio del 2016 condotto in Pennsylvania, i ricercatori hanno analizzato l’associazione tra il Natale e l’aumento di infarti.
Per far questo, i dottori analizzarono le cartelle cliniche dei pazienti giunti al Centro clinico Einstein della Philadelphia da 2003 e 2013 e scoprirono che la festività è associata ad un incremento di arresti cardiaci.
Giunsero alla conclusione che il Natale è in relazione a fattori stressanti di natura emotiva, eccessive abbuffate, scarso esercizio fisico e soprattutto al fatto che le persone tendono a rimandare gli appuntamenti medici importanti durante le vacanze natalizie, posticipandole a Gennaio.
Tutto ciò favorisce il cedimento del cuore, rovinando la festa molte persone.
5. Sì, a Natale si ingrassa davvero: ecco di quanto in media
Il Natale e per alcuni tempo di indulgenze golose ed è quindi associato all’aumento di peso.
Uno studio del 2000, che ha coinvolto migliaia di persone, dimostrò che Natale è associato ad un incremento medio di circa mezzo chilo (500 grammi) a persona.
Il problema è che questo valore sembra essere aumentato di molto nei successivi due decenni.
Il nuovo studio del 2016, che ha coinvolto 3000 persone del Giappone, Germania e Stati Uniti, ha evidenziato che durante le festività l’aumento medio era di 600 grammi negli USA, di 800 g in Germania e di 500 g in Giappone (nazione nota per la cucina equilibrata, come quella italiana).
Eri a conoscenza di questi fatti riguardanti il Natale?
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Ci vediamo domani per il prossimo articolo di Psicologia Applicata.

Fondatore di Psicologia Applicata.
Mi interesso di Psicologia, persuasione, tecnologia e di cucina giapponese che ha rovinato le mie finanze.
Il mio obiettivo è diffondere conoscenza, arricchire le persone ed estrarre il meglio da loro.
Il mio mantra è:
“La conoscenza è potere.”